Il CBD, presente per esempio nelle piante di cannabis legale, offre una promettente prospettiva per il trattamento delle neuropatie, ma sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i suoi meccanismi d’azione e i suoi effetti a lungo termine. In questo articolo andremo ad approfondire questo tema toccando diversi argomenti:
- come il CBD può essere di supporto nel trattamento delle neuropatie
- cosa sono le neuropatie
- sintomi e cause delle neuropatie e del dolore nervoso
- perché il CBD può alleviare il dolore neuropatico
- come agisce il CBD
- quale CBD è indicato per le neuropatie
Il CBD può essere un supporto efficace nel trattamento delle neuropatie?
Le proprietà terapeutiche del CBD stanno suscitando molto interesse in tutta la comunità scientifica, in particolare per quanto riguarda l’alleviamento del dolore. In questo contesto, il suo impiego per le neuropatie, ossia condizioni che causano dolore e disfunzioni a carico dei nervi, è un campo di ricerca in rapida evoluzione.
Il meccanismo d’azione preciso del CBD non è ancora del tutto chiaro, ma si ritiene che possa agire su diversi fronti:
- Riduzione dell’infiammazione: le neuropatie sono spesso associate a processi infiammatori. Il CBD ha proprietà antinfiammatorie che potrebbero contribuire ad alleviare il dolore.
- Modulazione dei recettori del dolore: il CBD interagisce con i recettori del sistema endocannabinoide, modulando la percezione del dolore.
- Effetto neuroprotettivo: alcune ricerche suggeriscono che il CBD potrebbe avere effetti neuroprotettivi, aiutando a proteggere i nervi danneggiati.
I potenziali benefici del CBD per le neuropatie quindi riguardano:
- alleviamento del dolore
- miglioramento del sonno
- riduzione dell’ansia e della depressione.
Ma prima di approfondire questi aspetti, vediamo di definire meglio cosa sono le neuropatie, quali sono i sintomi per riconoscerle e le cause scatenanti.
Cosa sono le neuropatie?
Le neuropatie sono una serie di disturbi che colpiscono il sistema nervoso periferico, ovvero quella parte del sistema nervoso che si trova al di fuori del cervello e del midollo spinale. In pratica, le neuropatie causano un danneggiamento dei nervi che inviano e ricevono segnali dal cervello al resto del corpo.
Volendo fare un esempio piuttosto figurativo, immagina il tuo corpo come una grande città. I nervi sono come i cavi elettrici che trasmettono informazioni da e verso il centro di controllo, il cervello. Quando questi cavi si danneggiano o vengono interrotti, si verificano dei “cortocircuiti” che possono causare diversi problemi, a seconda della zona del corpo interessata e dell’estensione del danno.
E proprio a seconda della zona interessata, si differenziano diversi tipi di neuropatie, ognuna con rispettivi sintomi, ad esempio:
- Neuropatia sensitiva: colpisce i nervi che trasmettono le sensazioni (tatto, temperatura, dolore). I sintomi più comuni sono intorpidimento, formicolio, bruciore e perdita di sensibilità.
- Neuropatia motoria: interessa i nervi che controllano i movimenti muscolari. Può causare debolezza muscolare, atrofia e difficoltà a coordinare i movimenti.
- Neuropatia autonoma: colpisce i nervi che controllano le funzioni involontarie del corpo, come la pressione sanguigna, la digestione e la sudorazione. I sintomi possono includere vertigini, stitichezza, disfunzione erettile e intolleranza al caldo o al freddo.
Sintomi e cause delle neuropatie e il dolore nervoso
Come già anticipato, i sintomi delle neuropatie sono differenti a seconda della loro tipologia e variano in base al danno ai nervi. I sintomi più comuni includono:
- Intorpidimento e formicolio: sensazioni di “aghi e spilli” o di “pelle addormentata”
- Dolore: può essere bruciante, lancinante o simile a una scarica elettrica
- Debolezza muscolare: difficoltà a svolgere attività quotidiane
- Perdita di sensibilità: difficoltà a percepire il caldo, il freddo o il dolore
- Problemi di equilibrio e coordinazione
- Alterazioni della sudorazione
Vediamo quali sono le principali neuropatie e per ognuna qual è la causa scatenante.
- Neuropatia diabetica.
È la forma più comune di neuropatia e si verifica a causa dei danni causati dagli alti livelli di zucchero nel sangue ai nervi. I sintomi possono includere intorpidimento ai piedi, dolori lancinanti e ulcere.
- Sindrome del tunnel carpale.
Una neuropatia che comprime il nervo mediano al polso, causando dolore, intorpidimento e formicolio al pollice, all’indice, al medio e alla metà dell’anulare.
- Neuropatia da chemioterapia.
Alcuni farmaci chemioterapici possono danneggiare i nervi, causando debolezza, intorpidimento e dolore.
- Neuropatia alcolica.
Il consumo eccessivo di alcol può danneggiare i nervi periferici, causando sintomi simili alla neuropatia diabetica.
- Sclerosi multipla.
Questa malattia autoimmune attacca la mielina, la sostanza che ricopre i nervi, causando una varietà di sintomi, tra cui debolezza, intorpidimento e problemi di equilibrio.
In generale, quindi, le cause delle neuropatie sono molteplici e possono includere:
- Diabete
- Alcolismo
- Carenze vitaminiche
- Malattie autoimmuni
- Infezioni
- Tumori
- Traumi
- Effetti collaterali dei farmaci.
Perché il CBD può alleviare il dolore neuropatico
Per cercare di capire se il cannabidiolo può essere d’aiuto nella gestione del dolore causate dalle neuropatie, sono stati svolti numerosi studi. In particolare troviamo informazioni importanti nello studio svolto da Curr Pharm Biotecnologia dal titolo L’efficacia dell’olio di cannabidiolo topico nel sollievo sintomatico della neuropatia periferica degli arti inferiori pubblicato sul National Library of Medicine.
In questo studio si legge:
Vi è stata una crescente mole di prove a favore dell’uso di cannabinoidi nel trattamento del dolore cronico non canceroso. L’efficacia di un olio di cannabidiolo (CBD) somministrato per via topica nella gestione del dolore neuropatico è stata esaminata in questo studio randomizzato e controllato con placebo della durata di quattro settimane.
E i risultati parlano chiaro:
La popolazione dello studio comprendeva il 62,1% di uomini e il 37,9% di donne con un’età media di 68 anni. Si è verificata una riduzione statisticamente significativa del dolore intenso, del dolore acuto, del freddo e delle sensazioni di prurito nel gruppo CBD rispetto al gruppo placebo. In questo studio non sono stati segnalati eventi avversi.
Lo studio si conclude affermando che:
i nostri risultati dimostrano che l’applicazione transdermica dell’olio di CBD può ottenere un miglioramento significativo del dolore e di altre sensazioni fastidiose nei pazienti con neuropatia periferica. Il prodotto di trattamento è stato ben tollerato e può fornire un’alternativa più efficace rispetto ad altre terapie attuali nel trattamento della neuropatia periferica.
Come agisce il CBD
Ora la domanda sorge spontanea: come agisce il CBD nelle neuropatie? Sebbene la ricerca sia ancora in corso per comprendere pienamente i meccanismi d’azione del CBD, si ritiene che possa agire su diversi fronti:
- Interazione con il sistema endocannabinoide: il nostro corpo possiede un sistema endocannabinoide, che regola una vasta gamma di funzioni, tra cui il dolore, l’appetito, l’umore e il sonno. Il CBD interagisce con i recettori di questo sistema, modulando la percezione del dolore e promuovendo un effetto antinfiammatorio.
- Riduzione dell’infiammazione: molte neuropatie sono associate a processi infiammatori. Il CBD ha dimostrato di possedere proprietà antinfiammatorie, aiutando a ridurre il gonfiore e l’irritazione dei nervi.
- Modulazione dei neurotrasmettitori: il CBD può influenzare l’attività di diversi neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, che sono coinvolti nella regolazione del dolore, dell’umore e dell’ansia.
- Effetto neuroprotettivo: alcune ricerche suggeriscono che il CBD potrebbe avere un effetto neuroprotettivo, aiutando a proteggere i nervi danneggiati.
Quale CBD è indicato per le neuropatie?
Lo studio citato in precedenza fa riferimento in particolare all’utilizzo dell’Olio CBD a livello topico per il trattamento di neuropatie che interessano il sistema nervoso periferico. Dell’Olio CBD esistono diverse gradazioni di principio attivo: 3%, 5%, 10%, 15%, 20%, 30%. Sempre per il trattamento topico si trovano in commercio anche unguenti e creme, ma con una percentuale di CBD nettamente inferiore.