Il reflusso gastroesofageo, un disturbo caratterizzato dalla risalita del contenuto acido dello stomaco nell’esofago, affligge milioni di persone in tutto il mondo. Mentre i trattamenti tradizionali offrono sollievo, molti cercano alternative naturali per gestire i sintomi. Il cannabidiolo (CBD), un composto non psicoattivo estratto dalla pianta di cannabis legale, è emerso come una potenziale opzione per il trattamento di questa condizione.
Ma in che modo il CBD può aiutare a contrastare il reflusso? Le ricerche scientifiche su questo argomento sono ancora in corso, ma alcuni studi preliminari suggeriscono che il CBD potrebbe agire su diversi fronti:
- Effetto antinfiammatorio: il CBD possiede proprietà antinfiammatorie che potrebbero aiutare a ridurre l’infiammazione dell’esofago causata dal reflusso acido.
- Riduzione dell’ansia: l’ansia è spesso un fattore scatenante o aggravante del reflusso. Il CBD, grazie alle sue proprietà ansiolitiche, potrebbe contribuire a ridurre lo stress e, di conseguenza, i sintomi.
- Regolazione della motilità gastrica: alcune ricerche suggeriscono che il CBD potrebbe influenzare la motilità gastrica, contribuendo a ridurre il reflusso.
Prima di approfondire le proprietà del CBD vediamo meglio cos’è, quali sono i sintomi e le cause di questo disturbo tanto diffuso.
Cos’è il reflusso gastroesofageo(MRGE)?
Il reflusso gastroesofageo (MRGE) è un disturbo caratterizzato dalla risalita del contenuto acido dallo stomaco nell’esofago. Questa condizione si verifica quando lo sfintere esofageo inferiore, una valvola che normalmente impedisce il ritorno dei succhi gastrici, non funziona correttamente, consentendo così la risalita del materiale gastrico.
Sintomi e cause della malattia da reflusso
Come riconoscere se si soffre di reflusso gastroesafageo e da dove deriva il problema? Ci sono varie cause e vari gradi di gravità di questo disturbo, ma è possibile identificare i sintomi in:
- Pirosi retrosternale: bruciore localizzato dietro lo sterno, spesso descritto come una sensazione di calore o dolore.
- Rigurgito acido: percezione di liquido amaro o acido che risale fino alla bocca.
- Dolore toracico: può essere confuso con dolore cardiaco.
- Difficoltà nella deglutizione: sensazione di cibo bloccato in gola.
- Eruttazioni frequenti e nausea.
Altri sintomi meno comuni possono includere raucedine, tosse secca, e sintomi simil-asmatici.
Per quanti riguarda invece le cause, seppur molto varie possiamo individuarle in:
- Malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore: che può essere causato da fattori anatomici o funzionali.
- Ernia iatale: una condizione in cui parte dello stomaco sporge nell’area toracica.
- Fattori dietetici: alcuni alimenti e cibi acidi, particolarmente grassi come il cioccolato, o bevande come caffeina e alcol possono aggravare i sintomi e vanno quindi ridotti al minimo e nei casi più gravi evitati del tutto.
Il CBD funziona contro il reflusso?
Gli studi suggeriscono che il CBD potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica sicura e ben tollerata, ma si raccomanda sempre di consultare un professionista della salute prima di intraprendere qualsiasi trattamento con cannabinoidi.
Il cannabidiolo può essere utile nel trattamento del reflusso gastroesofageo (MRGE) grazie a diverse proprietà terapeutiche. Ecco quando il CBD può aiutare:
- Modulazione della motilità gastrointestinale: può contribuire a rilassare la muscolatura del tratto gastrointestinale, alleviando il dolore e migliorando la funzionalità digestiva.
- Riduzione della secrezione di acidi gastrici: è in grado di diminuire la produzione di acido gastrico, riducendo così il rischio di reflusso e infiammazione dell’esofago.
- Proprietà anti-infiammatorie: grazie alle sue capacità di ridurre l’infiammazione, il CBD può agire direttamente sul processo infiammatorio che colpisce l’esofago, contribuendo a lenire i sintomi associati al reflusso.
- Effetti calmanti: può anche aiutare a gestire l’ansia e lo stress, che sono spesso fattori aggravanti per i disturbi gastrointestinali, incluso il reflusso gastroesofageo.
Il CBD offre un potenziale significativo per migliorare i sintomi del reflusso gastroesofageo attraverso meccanismi che modulano la motilità intestinale, riducono l’acidità gastrica e combattono l’infiammazione. A riguardo uno studio dal titolo “Il ruolo dei cannabinoidi sulla funzione esofagea: cosa sappiamo finora” pubblicato sulla National Library of Medicine spiega:
Ad oggi, gli studi hanno dimostrato l’effetto dei cannabinoidi sulla motilità GI, l’infiammazione e l’immunità, la secrezione acida intestinale e gastrica, le vie della nocicezione e dell’emesi e il controllo dell’appetito. Data l’efficacia variabile e talvolta limitata delle attuali terapie mediche per le malattie dell’esofago, un’ulteriore comprensione e indagine sull’interazione dell’ECS sulla salute e la malattia esofagea potrebbe presentare nuove modalità terapeutiche che potrebbero aiutare a far progredire le attuali opzioni di trattamento.
Modificare la dieta è il requisito fondamentale per placare il reflusso
Modificare la dieta rappresenta uno dei pilastri fondamentali nella gestione del reflusso gastroesofageo. Alcuni alimenti, infatti, possono irritare lo stomaco e l’esofago, aggravando i sintomi. Eliminando o riducendo il consumo di cibi grassi, fritti, piccanti, acidi e bevande gassate, è possibile ridurre la produzione di acido gastrico e diminuire la frequenza e l’intensità degli episodi di reflusso.
Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, può inoltre contribuire a rafforzare l’apparato digerente e a ridurre l’infiammazione. È importante sottolineare che una dieta adeguata, combinata con altri accorgimenti come evitare pasti abbondanti, non sdraiarsi subito dopo mangiato e mantenere un peso sano, può migliorare significativamente la qualità di vita di chi soffre di reflusso gastroesofageo.
Quale CBD per il reflusso?
Per ridurre il reflusso gastroesofageo, ci sono diverse forme di CBD da considerare. L’olio di CBD è una delle opzioni più comuni e versatili, i cristalli di CBD, con una purezza che può arrivare fino al 99%, sono un’altra alternativa.



