L’intestino irritabile è una condizione cronica che affligge molte persone, causando una serie di sintomi fastidiosi come dolore addominale, gonfiore, stitichezza o diarrea. Negli ultimi anni, il cannabidiolo (CBD) è emerso come un potenziale alleato nella gestione di questa condizione. Ma cosa c’è di vero dietro questa affermazione? Vediamo prima cos’è, quali sono i sintomi e le cause della sindrome dell’intestino irritabile.
Cos’è l’intestino irritabile?
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS, dall’inglese Irritable Bowel Syndrome) è un disturbo gastrointestinale comune che colpisce circa il 10% della popolazione, con una prevalenza maggiore nelle donne, in particolare tra i 20 e i 50 anni. È caratterizzata da una serie di sintomi gastrointestinali ricorrenti, senza evidenze di patologie organiche sottostanti.
La diagnosi si basa principalmente sulla storia clinica del paziente e sull’osservazione dei sintomi. I criteri di Roma stabiliscono che il dolore addominale deve essere presente almeno una volta a settimana negli ultimi tre mesi, associato a cambiamenti nella frequenza o nella consistenza delle feci.
Cause e sintomi dell’intestino irritabile
Anche se così diffuso, le cause esatte della sindrome dell’intestino irritabile non sono completamente comprese. Tuttavia, si ritiene che siano incisivi fattori come:
- Alterazioni della motilità intestinale: il cibo può passare attraverso l’intestino troppo rapidamente o lentamente.
- Sensibilità viscerale: un’eccessiva reattività dei nervi intestinali può contribuire ai sintomi.
- Fattori psicologici: stress e ansia possono aggravare la condizione.
- Disbiosi intestinale: alterazioni della flora batterica intestinale possono giocare un ruolo cruciale.
Mentre per quanti riguarda i sintomi, sono piuttosto facili da individuare:
- Dolore addominale: spesso localizzato nella parte inferiore dell’addome, il dolore può migliorare dopo l’evacuazione.
- Alterazioni dell’alvo: queste possono manifestarsi come diarrea, stipsi o un’alternanza tra le due.
- Gonfiore e flatulenza: sensazione di pienezza addominale e produzione eccessiva di gas.
- Altri sintomi: possono includere nausea, stanchezza e difficoltà a digerire.
Il CBD può aiutare a ridurre i sintomi dell’intestino irritabile?
Sebbene la ricerca scientifica sia ancora in corso, si ipotizza che il CBD possa agire sull’intestino irritabile attraverso diversi meccanismi:
- Effetto antinfiammatorio
- Regolazione del sistema endocannabinoide
- Riduzione dell’ansia
Di conseguenza il CBD può portare diversi benefici quali:
- Riduzione del dolore addominale: può aiutare a ridurre l’infiammazione e il dolore associati all’intestino irritabile.
- Miglioramento della motilità intestinale: alcuni studi suggeriscono che il CBD potrebbe aiutare a regolare la motilità intestinale, alleviando sia la stitichezza che la diarrea.
- Riduzione del gonfiore: l’effetto antinfiammatorio del CBD potrebbe contribuire a ridurre il gonfiore addominale.
- Miglioramento della qualità del sonno: può aiutare a migliorare la qualità del sonno, che può essere compromessa dall’intestino irritabile.
Proprietà antiinfiammatorie CBD
Ormai è noto che il CBD possiede potenti proprietà antinfiammatorie. Queste potrebbero aiutare a ridurre l’infiammazione intestinale spesso associata all’intestino irritabile. La ricerca scientifica è ancora in una fase sperimentale, ma diversi studi hanno già individuato potenzialità importanti.
In particolare lo studio intitolato “Proprietà antiossidanti e antinfiammatorie del cannabidiolo” riporta:
Il cannabidiolo (CBD) è uno dei principali fitocannabinoidi farmacologicamente attivi della Cannabis sativa L. Il CBD non è psicoattivo ma esercita una serie di effetti farmacologici benefici, tra cui proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. La chimica e la farmacologia del CBD, così come vari target molecolari, tra cui i recettori dei cannabinoidi e altri componenti del sistema endocannabinoide con cui interagisce, sono stati ampiamente studiati. Inoltre, studi preclinici e clinici hanno contribuito alla nostra comprensione del potenziale terapeutico del CBD per molte malattie, tra cui quelle associate allo stress ossidativo.
Protezione del microbiota e della mucosa
Il cannabidiolo sta emergendo come un potenziale alleato nella protezione del microbiota intestinale e della mucosa. Sebbene la ricerca sia ancora in corso, alcune evidenze suggeriscono che questo cannabinoide potrebbe svolgere un ruolo importante in questo contesto.
- Effetto antinfiammatorio: uno dei meccanismi d’azione più noti del CBD è la sua potente azione antinfiammatoria. Riducendo l’infiammazione intestinale, il CBD potrebbe contribuire a preservare l’integrità della mucosa e a creare un ambiente più favorevole per la proliferazione di batteri benefici.
- Regolazione del sistema endocannabinoide: il sistema endocannabinoide è ampiamente distribuito nel nostro organismo, incluso l’intestino. Il CBD, interagendo con i recettori di questo sistema, potrebbe influenzare la motilità intestinale, la permeabilità della mucosa e la produzione di muco, contribuendo così a mantenere un ambiente intestinale sano.
- Effetto prebiotico: alcuni studi suggeriscono che il CBD potrebbe agire come un prebiotico, stimolando la crescita di batteri benefici nel microbiota intestinale.
- Riduzione dello stress ossidativo: lo stress ossidativo è un processo che danneggia le cellule e può contribuire allo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali. Il CBD possiede proprietà antiossidanti che potrebbero aiutare a proteggere le cellule intestinali da questo danno.
Riduzione ansia e stress
Lo stress e l’ansia rappresentano due fattori scatenanti e aggravanti significativi della sindrome dell’intestino irritabile. Il legame tra mente e intestino è profondo e complesso, e le emozioni negative possono innescare una cascata di reazioni fisiologiche che si ripercuotono negativamente sul nostro sistema digestivo. Il CBD, noto per le sue proprietà ansiolitiche, potrebbe aiutare a ridurre questi sintomi psicologici e di conseguenza anche i sintomi dell’intestino irritabile.
Come si potrebbe utilizzare il CBD per l’intestino irritabile?
Il CBD è disponibile in diverse forme, tra cui:
- Olio di CBD: una delle forme più comuni e può essere assunto sotto la lingua o aggiunto al cibo.
- Infiorescenze di cannabis legale: possono essere aggiunte a bevande o alimenti.
È importante consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento con CBD, soprattutto se si stanno assumendo altri farmaci.
Prima di scegliere la forma di CBD che fa più al caso tuo, è importante tenere sempre a mente altri fattori importanti:
- Qualità del prodotto: scegli sempre prodotti di CBD di alta qualità, con certificazioni che attestino la purezza e la sicurezza.
- Dosaggio: il dosaggio ottimale varia da persona a persona. Inizia con una dose bassa e aumenta gradualmente sotto la supervisione di un professionista sanitario.
- Pazienza: i risultati possono variare da persona a persona e potrebbero non essere immediati.
- Effetti collaterali: sebbene il CBD sia generalmente ben tollerato, alcuni effetti collaterali lievi come sonnolenza o secchezza delle fauci possono verificarsi.
Quale CBD è meglio per la sindrome dell’intestino irritabile?
Il CBD offre una potenziale opzione di trattamento per l’intestino irritabile, ma è importante avvicinarsi a questo argomento con cautela e sotto la guida di un professionista sanitario.
Diverse persone utilizzano l’Olio CBD per il trattamento dell’intestino irritabile per la sua particolare facilità di dosaggio e di assunzione. Canapa Montana produce Olio CBD 100% naturale ottenuto dai fiori e dalle foglie di Cannabis Sativa L. coltivata in Piemonte. L’olio contenente naturalmente CBD di Canapa Montana è testato in laboratorio ed è prodotto con metodi certificati GACP: questo vuol dire che è l’olio contenente cannabidiolo perfetto per chi cerca un prodotto naturale, senza prodotti chimici e ricco di benefici.