La cura della fibromialgia trova un alleato nel cannabidiolo. Il CBD, principio presente nella canapa sativa, sta emergendo come aiuto importante nel trattamento della fibromialgia, una condizione cronica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso e sintomi associati come affaticamento e disturbi del sonno.
Questo composto 100% naturale, non presenta effetti psicotropi, a differenza del THC, e offre diverse proprietà terapeutiche anche in altre patologie come:
- malattie della pelle come la psoriasi
- neuropatie
- reflusso gastroesofageo
- sindrome dell’intestino irritabile
- infiammazioni ai tendini.
In questo articolo vedremo in che modo il CBD può essere d’aiuto nel trattamento della fibromialgia e a che punto è la ricerca scientifica a riguardo.
Secondo la scienza il CBD potrebbe aiutare nei trattamenti della fibromialgia
Esistono diversi studi scientifici che supportano l’efficacia del CBD nel trattamento della fibromialgia, evidenziando i suoi potenziali benefici per alleviare i sintomi di questa condizione cronica e molto difficile da diagnosticare.
Uno studio recente pubblicato su Pain Practice ha confermato che il trattamento con cannabis, inclusi i prodotti a base di CBD, può ridurre il dolore e la rigidità muscolare, migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti da fibromialgia. I ricercatori hanno utilizzato un questionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per valutare l’impatto del trattamento su 30 donne con fibromialgia resistente ai trattamenti convenzionali, riscontrando miglioramenti significativi dopo 30 giorni di terapia.
Inoltre, una revisione sistematica ha suggerito che il CBD può alleviare il dolore neuropatico, una delle componenti chiave della fibromialgia, attraverso meccanismi anti-infiammatori e neuroprotettivi. Questo è particolarmente rilevante poiché il dolore neuropatico è spesso difficile da trattare con i farmaci tradizionali.
Altri studi hanno mostrato come il CBD possa anche migliorare la qualità del sonno e ridurre l’ansia, fattori che influenzano negativamente la vita dei pazienti con fibromialgia.
Infine, la ricerca continua a esplorare il potenziale terapeutico dei cannabinoidi nella gestione della fibromialgia, suggerendo che questi composti potrebbero rappresentare un’opzione valida per coloro che non trovano sollievo con le terapie convenzionali.
Cos’è la fibromialgia?
La fibromialgia è una condizione cronica caratterizzata da un dolore muscolare diffuso e persistente, spesso accompagnato da altri sintomi come affaticamento, disturbi del sonno, rigidità muscolare e difficoltà di concentrazione.
Colpisce principalmente le donne, con un rapporto di circa 8 a 1 rispetto agli uomini, e interessa circa 2 milioni di persone in Italia.
Sintomi e cause
La diagnosi della fibromialgia può essere difficile, in quanto non esistono esami specifici per confermarla. Il medico baserà la diagnosi sui sintomi riferiti dal paziente e sui risultati di alcuni esami per escludere altre patologie. Esistono però dei sintomi frequenti di chi presenta questa patologia. Questi possono variare da persona a persona, ma i più comuni riguardano:
- Dolore muscolare diffuso: un dolore costante e profondo che interessa molti gruppi muscolari.
- Affaticamento cronico: una sensazione di stanchezza persistente e debilitante.
- Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti e sonno non ristoratore.
- Rigidità muscolare: una sensazione di tensione e rigidità muscolare, soprattutto al mattino.
- Punti trigger: zone particolarmente dolorose alla palpazione, localizzate in punti specifici del corpo.
- Disturbi cognitivi: difficoltà di concentrazione, memoria e apprendimento.
- Mal di testa: cefalee frequenti e intense.
- Sindrome dell’intestino irritabile: problemi digestivi come stitichezza, diarrea e gonfiore.
Le cause della fibromialgia non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano multifattoriali. Fattori genetici, eventi traumatici e stress emotivo possono contribuire allo sviluppo della condizione. Si ipotizza anche che ci siano anomalie nei livelli di neurotrasmettitori nel sistema nervoso centrale che influenzano la percezione del dolore.
In che modo il CBD può alleviare i sintomi della fibromialgia
Anche in questo caso il cannabidiolo, assunto per esempio nella forma di olio di CBD, può essere un aiuto importante per le persone che soffrono di questa particolare patologia. La fibromialgia, infatti, è una malattia complessa tanto diffusa quanto poco compresa. La ricerca sulla fisiopatologia è in corso e i risultati aiuteranno probabilmente a identificare nuove opzioni terapeutiche per aumentare quelle esistenti oggi che sono ancora insufficienti per la cura di una vasta popolazione di pazienti. Prove recenti descrivono l’uso di cannabinoidi nel trattamento della fibromialgia.
In particolare, nello studio intitolato “Cannabis e cannabidiolo (CBD) per il trattamento della fibromialgia” pubblicato sul National Library of Medicine si legge:
La cannabis è stata usata storicamente per trattare diverse condizioni di dolore fin dall’antichità. I recenti progressi hanno consentito l’isolamento dei principi attivi nella cannabis e la produzione di prodotti cannabinoidi che sono quasi privi di influenza psicoattiva e forniscono sollievo dal dolore e alleviamento di altri sintomi. Molti di questi, così come la cannabis stessa, sono approvati per l’uso in condizioni di dolore cronico. Le prove a supporto della cannabis in condizioni di dolore cronico sono abbondanti; tuttavia, nella fibromialgia, sono per lo più limitate. Mentre le prove attuali sono ancora limitate, i dati emergenti suggeriscono un effetto positivo della cannabis nella fibromialgia.
Il CBD è efficace?
Studi recenti hanno evidenziato miglioramenti significativi nella qualità della vita dei pazienti trattati con CBD per la fibromialgia. Ad esempio, una ricerca ha dimostrato che il trattamento con cannabis ha portato a un miglioramento della salute generale e a una riduzione della rigidità muscolare in pazienti con fibromialgia resistente ad altre terapie.
Il CBD ha dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie e analgesiche anche in altre patologie, che potrebbero essere particolarmente utili nel trattamento della fibromialgia. Ecco come:
- Riduzione del dolore: il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide, modulando la percezione del dolore. Ciò significa che potrebbe aiutare a ridurre l’intensità del dolore diffuso tipico della fibromialgia.
- Miglioramento del sonno: la fibromialgia è spesso associata a disturbi del sonno. Il CBD ha proprietà rilassanti che possono aiutare a migliorare la qualità del sonno, favorendo un riposo più ristoratore.
- Riduzione dell’ansia e della depressione: la fibromialgia può essere accompagnata da sintomi di ansia e depressione. Il CBD ha dimostrato di avere effetti ansiolitici e antidepressivi, aiutando a migliorare l’umore e il benessere generale.
- Effetto antinfiammatorio: l’infiammazione cronica è considerata un fattore importante nella fibromialgia. Le proprietà antinfiammatorie del CBD potrebbero contribuire a ridurre l’infiammazione a livello tissutale.