L’idea che il CBD possa favorire il dimagrimento è un argomento molto discusso e su cui la ricerca scientifica è ancora in una fase iniziale. Sebbene alcuni studi preliminari abbiano mostrato potenziali benefici, è importante approcciare questa tematica con cautela. In questo articolo approfondiremo questo argomento andando ad analizzare gli studi scientifici svolti finora.
CBD e perdita di peso: mito o realtà?
Lo abbiamo già visto protagonista nella cura delle infiammazioni come la tendinite e delle malattie della pelle come la psoriasi. Ma perché si parla del CBD e del dimagrimento?
Diverse teorie sostengono un possibile legame tra CBD e dimagrimento che si basano su fattori collegati al peso corporeo:
- Regolazione dell’appetito: alcuni studi suggeriscono che il CBD potrebbe influenzare i neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’appetito, come la serotonina, portando a una sensazione di sazietà maggiore e riducendo le voglie incontrollabili.
- Metabolismo: il CBD potrebbe influenzare il metabolismo basale, ovvero la quantità di calorie che il corpo brucia a riposo, e stimolare la termogenesi, cioè la produzione di calore che contribuisce al consumo di calorie.
- Riduzione dello stress: lo stress è spesso associato all’aumento di peso. Il CBD, noto per le sue proprietà ansiolitiche, potrebbe aiutare a ridurre lo stress e, di conseguenza, contribuire a una gestione più sana del peso.
Gli studi finora condotti hanno fornito però risultati contrastanti. Alcuni suggeriscono un possibile effetto positivo del CBD sulla perdita di peso, mentre altri non hanno evidenziato differenze significative rispetto a un placebo. Sono necessari studi clinici più ampi e approfonditi per confermare i benefici del CBD per il dimagrimento e per chiarire i meccanismi d’azione.
Differenza tra CBD e THC: perché il CBD non causa fame chimica
Comprendere le differenze tra CBD e THC è fondamentale per scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Se si desidera un prodotto con potenziali benefici per l’appetito e il metabolismo, è importante optare per prodotti a basso contenuto di THC e ad alto contenuto di CBD.
La differenza tra CBD e THC è fondamentale per comprendere perché uno possa influenzare l’appetito e l’altro no. Vediamo le principali differenze.
CBD (Cannabidiolo)
- Effetti: non psicoattivo, ovvero non produce “sballo”. È noto per le sue proprietà ansiolitiche, anti-infiammatorie e antidolorifiche.
- Appetito: non stimola l’appetito. Anzi, alcuni studi suggeriscono che potrebbe aiutare a regolarlo.
- Meccanismo d’azione: interagisce con diversi recettori nel corpo, tra cui i recettori CB2, modulando la risposta infiammatoria e il dolore.
THC (Tetraidrocannabinolo)
- Effetti: psicoattivo, responsabile degli effetti euforizzanti e alteranti della cannabis.
- Appetito: stimola l’appetito, un effetto noto come “munchies” o “fame chimica”.
- Meccanismo d’azione: si lega principalmente ai recettori CB1 nel cervello, influenzando il sistema nervoso centrale e provocando sensazioni di fame e piacere.
Molto più sinteticamente possiamo dire che
- THC: stimola l’appetito attraverso l’attivazione dei recettori CB1 nel cervello.
- CBD: non stimola l’appetito e potrebbe addirittura aiutare a regolarlo, interagendo con diversi recettori e modulando la risposta infiammatoria.
È possibile perdere peso assumendo CBD? Ecco cosa sappiamo
Volendo riassumere quello che la ricerca scientifica, seppur in fase iniziale, ha scoperto finora riguardo alla correlazione tra CBD e dimagrimento, possiamo dire che:
- Agisce sulla regolazione dell’appetito: alcune ricerche indicano che il CBD potrebbe influenzare i neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’appetito, come la serotonina, portando a una sensazione di sazietà maggiore e riducendo le voglie incontrollabili.
- Influenza il metabolismo: ci sono studi che suggeriscono che il CBD potrebbe influenzare il metabolismo basale, ovvero la quantità di calorie che il corpo brucia a riposo, e stimolare la termogenesi, cioè la produzione di calore che contribuisce al consumo di calorie.
- Aiuta a ridurre lo stress: lo stress è spesso associato all’aumento di peso. Il CBD, noto per le sue proprietà ansiolitiche, potrebbe aiutare a ridurre lo stress e, di conseguenza, contribuire a una migliore gestione del peso corporeo.
CBD e il grasso bruno: stimolazione della termogenesi
Una delle aree più interessanti che riguardano lo studio del CBD è quella del metabolismo energetico e, in particolare, del suo possibile ruolo nella stimolazione della termogenesi attraverso l’attivazione del grasso bruno. ma cos’è il cosiddetto “grasso bruno”? E perché è così importante?
A differenza del grasso bianco, che immagazzina energia, il grasso bruno è specializzato nella produzione di calore. Quando viene attivato, il grasso bruno brucia calorie per riscaldare il corpo. Questa caratteristica lo rende un potenziale alleato nella lotta contro l’obesità.
Ma qual è il ruolo del CBD nella termogenesi?
Alcuni studi suggeriscono che il CBD potrebbe avere un ruolo nella stimolazione della termogenesi attraverso diversi meccanismi:
- Attivazione dei recettori PPARγ: questi recettori sono coinvolti nella regolazione della formazione del grasso bruno. Alcuni studi indicano che il CBD potrebbe interagire con questi recettori, promuovendo la trasformazione del grasso bianco in grasso bruno.
- Aumento del dispendio energetico: il CBD potrebbe aumentare il dispendio energetico a riposo, contribuendo così a bruciare più calorie.
- Riduzione dell’infiammazione: l’infiammazione cronica è associata all’obesità e alla resistenza all’insulina. Il CBD, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, potrebbe aiutare a migliorare il metabolismo energetico.
Ruolo dei recettori CB1 e CB2 nella regolazione dell’appetito
In questo contesto i recettori CB1 e CB2, parte integrante del sistema endocannabinoide, svolgono un ruolo cruciale nella regolazione di numerose funzioni fisiologiche, tra cui l’appetito. Vediamo le specifiche di ognuno.
Recettore CB1
- Localizzazione: principalmente nel sistema nervoso centrale, in particolare nelle aree coinvolte nella regolazione dell’appetito e del piacere.
- Stimolazione dell’appetito: l’attivazione dei recettori CB1 aumenta la sensazione di fame e promuove l’assunzione di cibo.
- Potenziamento del sapore: i recettori CB1 influenzano la percezione del gusto, rendendo il cibo più appetibile.
- Riduzione del metabolismo: l’attivazione di questi recettori può rallentare il metabolismo, favorendo l’accumulo di grasso.
Recettore CB2
- Localizzazione: principalmente nel sistema immunitario e in alcuni tessuti periferici.
- Infiammazione: i recettori CB2 sono coinvolti nella regolazione della risposta infiammatoria.
- Metabolismo: sebbene in misura minore rispetto ai CB1, anche i recettori CB2 potrebbero avere un ruolo nel metabolismo energetico, ma gli studi in questo campo sono ancora limitati.
Gestione dello stress e riduzione fame emotiva
La fame emotiva, spesso scatenata da stress, ansia o più in generale emozioni negative, può portare ad abbuffate e difficoltà nel mantenere un peso sano. Il CBD, grazie alle sue proprietà ansiolitiche e rilassanti, potrebbe rappresentare un valido alleato nella gestione dello stress e, di conseguenza, nella riduzione della fame emotiva.
Ecco come il CBD può intervenire:
- Riduzione dell’ansia: interagisce con i recettori del sistema endocannabinoide, modulando la risposta allo stress e promuovendo un senso di calma e rilassamento.
- Miglioramento dell’umore: può contribuire a stabilizzare l’umore e a ridurre la tentazione di cercare conforto nel cibo.
- Interruzione del ciclo di stress-cibo: spezzando il circolo vizioso tra stress e abbuffate, il CBD può aiutare a stabilire abitudini alimentari più sane.
Studi scientifici sul CBD e la lipolisi
Riguardo al rapporto tra CBD e lipolisi, o dimagrimento, uno studio pubblicato sul National Library of Medicine dal titolo Il cannabidiolo favorisce l’imbrunimento negli adipociti 3T3-L1, attesta che:
I dati attuali suggeriscono che il CBD svolge un duplice ruolo modulatorio, inducendo il fenotipo simile al bruno e promuovendo il metabolismo dei lipidi. Pertanto, il CBD può essere esplorato come un agente terapeutico potenzialmente promettente per la prevenzione dell’obesità.
H2 – Quale CBD per dimagrire?
Non esiste un singolo prodotto “miracoloso” che possa far dimagrire tutti allo stesso modo. La scelta del CBD più adatto dipende da diversi fattori individuali, come:
- Motivo dell’uso: vuoi ridurre l’appetito, migliorare il metabolismo o semplicemente gestire lo stress legato al cibo?
- Costituzione fisica: peso, età, sesso e condizioni di salute influenzano la risposta al CBD.
- Stile di vita: dieta, attività fisica e abitudini di sonno giocano un ruolo fondamentale nel processo di dimagrimento.
A seconda della propria situazione è possibile scegliere su diversi prodotti a base di CBD come:
CBD come complemento a una dieta bilanciata
Il CBD non è una bacchetta magica. Non esiste una singola sostanza che possa far dimagrire senza uno stile di vita sano e bilanciato. Il CBD potrebbe rappresentare un supporto aggiuntivo in un programma di perdita di peso, ma non dovrebbe sostituire una dieta equilibrata e l’attività fisica. Inoltre, è bene ricordare che la risposta al CBD potrebbe variare da persona a persona, a seconda di fattori come la genetica, la dose e la condizione di salute.